Un' avventura rivoluzionaria !

14 CIPPI – IL VIAGGIO

Alla scoperta del territorio

Un percorso da svolgere in quasi completa autonomia, per scoprire il territorio passando per meravigliosi paesaggi e facendo tappa in malghe e rifugi per assaporare i prodotti locali.

Il percorso è percorribile da tutti, in tutte le stagioni, in qualsiasi momento dell’anno e sarà permanentemente segnato.

 

I Ragazzi

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di Davide Pegoraro e Alessandro Bernardi.

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Il Monfenera

Teatro delle battaglie che hanno prima sbarrato l’avanzata austroungarica e poi visto le truppe francesi assaltarne la cima vittoriosamente!

Il Monte Pertica

Una grande croce spicca oggi sulla cima, posta per volere dei reduci dei terribili scontri che avvennero soprattutto nel lungo prato che conduce alla sella in direzione di cima Grappa.

Il Cà Tasson

Naturale via di accesso alla cima più alta del massiccio e facile collegamento, tramite la strada Cadorna, a cavallo della Val dei Pez, con la croce dei Lebi.

Asolone

Il principale caposaldo austroungarico la cui vicinanza con la Strada Cadorna ne fece un caposaldo per la Battaglia del Solstizio.

Porte di Salton

Una corsa contro il tempo, ecco cos’è stata la battaglia d’arresto. Inesorabile, una clessidra con sabbia così fine, da far sembrare la strozzatura del vetro tanto ampia da inghiottire tutto quanto in un solo istante.

Col Moschin

Tra i monti più conosciuti della Grande Guerra, il Col Moschin deve la sua notorietà agli avvenimenti del 15 giugno 1918: La Battaglia del Solstizio. Perno della resistenza italiana che fece volgere le sorti dello scontro a favore del regio esercito.

Monte Prassolan

Scelto come sede di comando d’artiglieria dall’esercito austroungarico grazie alla sua posizione dominante sull’estremo angolo nord occidentale del massiccio.

Valderoa

La sella che separa la montagna dalle linee italiane del Salarolo è stata bombardata all’inverosimile e le scariche detritiche che la caratterizzano ci fanno capire come venne perforata per realizzare gallerie e trincee.

Salarolo

Solcato da profonde trincee di cresta, è stato fortemente presidiato dalle truppe austroungariche anche per preservare l’unico accesso diretto alla valle di Seren in direzione della sottostante Busa della neve.

Il Col della Beretta

La difesa del monte vide gli italiani lottare eroicamente e coprirsi di fama. Caduto poi in mano degli imperiali, resterà un obbiettivo primario degli attacchi portati dal regio esercito.

Monte Fontanasecca

La sua considerevole quota permetteva l’osservazione degli avversari e di tutti gli spostamenti provenienti dalla val delle Mure e Meatte.

Col dell'Orso

Approdo essenziale per le truppe destinate ai combattimenti nella regione della sella del Valderoa, fungeva anche da importante testa di ponte per gli attacchi previsti nell’autunno dell’ultimo anno di guerra.

Col del Miglio

Scontri armati inimmaginabili si sono avuti in questo piccolo pascolo fin dalla prima battaglia del Grappa.