14 – Il Col della Beretta

di Davide Pegoraro e Alessandro Bernardi

Nelle operazioni conclusive della Battaglia d’Arresto, il Col della Beretta assume un ruolo da protagonista. Lo slancio austroungarico verso la meta del monte Asolone, non poteva prescindere dal conquistarne la cima, il possesso della quale avrebbe consentito la copertura dei burroni del Finestron e dell’area della Magnola, Col Bonato e dei Moltoni, importanti basi nelle quale accamparsi e creare il tessuto delle prime retrovie. La difesa del monte, affidata a truppe di provato valore, vide gli italiani lottare eroicamente e coprirsi di fama. Caduto poi in mano degli imperiali, resterà un obbiettivo primario degli attacchi portati dal regio esercito e finalmente verrà occupato alla fine del conflitto.

Fa freddo. Anche se siamo a giugno. La notte più lunga e gelida della mia vita. Un tozzo di pane nero come il fondo delle trincee, del caffè scuro e amaro, come la realtà che ci sovrasta. Cinque corone, un rasoio e un distintivo che non ho ancora appiccicato al cappello. Questi tutti i miei averi. 

Ieri, le dita intorpidite mi hanno impedito di scostare il piccolo ago e fissarlo appena sopra l’orecchio. E’ l’immagine della vittoria. Sembro io. Elmo e sguardo fiero, ebro di conquiste, trionfante sulla preda più ambita: il forte da cui abbiamo scacciato i nostri nemici.

Fa freddo. Anche se siamo a giugno. La notte più lunga e gelida della mia vita. Un tozzo di pane nero come il fondo delle trincee, del caffè scuro e amaro, come la realtà che ci sovrasta. Cinque corone, un rasoio e un distintivo che non ho ancora appiccicato al cappello. Questi tutti i miei averi. Ieri, le dita intorpidite mi hanno impedito di scostare il piccolo ago e fissarlo appena sopra l’orecchio. E’ l’immagine della vittoria. Sembro io. Elmo e sguardo fiero, ebro di conquiste, trionfante sulla preda più ambita: il forte da cui abbiamo scacciato i nostri nemici.

Lo ripongo nel tascapane e guardo verso l’alto. Le ultime stelle si attardano fra gli sbuffi degli shrapnell e ammiccano a chi cerca un po’ di fortuna lassù, perché a guardare in basso è tutto sconfortante. All’imbocco della valle siamo in centinaia. Scorgo solo caschi marroni , sprofondati nelle spalle di chi mi sta davanti. 

Nessuno si muove, l’ordine di salire arriverà solo alla fine del cannoneggiamento preparatorio. Poi ci lanceremo sulle trincee Italiane e sarà il momento della verità.

Lo ripongo nel tascapane e guardo verso l’alto. Le ultime stelle si attardano fra gli sbuffi degli shrapnell e ammiccano a chi cerca un po’ di fortuna lassù, perché a guardare in basso è tutto sconfortante. All’imbocco della valle siamo in centinaia. Scorgo solo caschi marroni , sprofondati nelle spalle di chi mi sta davanti. Nessuno si muove, l’ordine di salire arriverà solo alla fine del cannoneggiamento preparatorio. Poi ci lanceremo sulle trincee Italiane e sarà il momento della verità.