Storia del Grappa

“Monte Grappa, tu sei la mia patria,
sovra te il nostro sole risplende,
a te mira chi spera ed attende,
i fratelli che a guardia vi stan.”

    [Canzone del Grappa]

IL MONTE DEGLI EROI

Quasi cent’anni sono passati dagli eventi che hanno marcato in maniera tanto manifesta territorio e genti del massiccio veneto. Eppure, tra le pieghe e le rughe dei loro volti, si legge ancora oggi il pietoso fardello di cui furono gravati.

Nelle immagini d’epoca, ormai sbiadite e troppo spesso dimenticate nel cassetto, essi, muti, ci comunicano un messaggio: non dimenticateci!

Il tempo che trascorre ci allontana e adombra il dovere di una memoria collettiva, ora che i ricordi del singolo sono ormai storia.

PERCHÉ LA GUERRA SUL MONTE GRAPPA

Ventinove mesi di battaglie continuative avevano interessato il fronte dell’Isonzo tra il maggio del 1915 e l’ottobre del 1917.

Quel lembo di terra al margine del suolo della Patria dei due eserciti che, tra le vette delle alpi orientali e il Carso, si tinse di tutti i colori della sofferenza, rimarrà a tutti noto specialmente per l’evento che ne caratterizzò gli ultimi giorni di combattimento: la disfatta di Caporetto.

I territori conquistati in undici stremanti offensive e che erano costati la vita a centinaia di migliaia di uomini, nel volgere di pochi giorni, caddero in mano alle truppe imperiali che, quasi stupite per la sproporzione della vittoria, avanzarono in maniera inarrestabile attraverso i vecchi campi di battaglia, fino a raggiungere le fertili campagne padane.

Nelle cantine: vino, salami, grano… una manna tanto necessaria quanto capace di distrarre dalla verità: il Grappa e il Piave stavano tra loro e un esercito di padri, mariti, fratelli, figli di quelle popolazioni già loro prigioniere o prossime a diventarlo. Fu proprio allora che una parola su tutte assunse il massimo valore e senza che questo fosse un ordine: “resistere”.

Da quel momento in poi comincia la storia di un monte divenuto Sacro per tutti coloro che vi combatterono e vi morirono, tutti coloro che si sacrificarono nel compimento del dovere verso i propri camerati e verso i famigliari che passavano la notte a vegliare tra le preghiere, in una parola: verso la Patria.

IL MONTE DEGLI EROI

Quasi cent’anni sono passati dagli eventi che hanno marcato in maniera tanto manifesta territorio e genti del massiccio veneto. Eppure, tra le pieghe e le rughe dei loro volti, si legge ancora oggi il pietoso fardello di cui furono gravati.

Nelle immagini d’epoca, ormai sbiadite e troppo spesso dimenticate nel cassetto, essi, muti, ci comunicano un messaggio: non dimenticateci!

Il tempo che trascorre ci allontana e adombra il dovere di una memoria collettiva, ora che i ricordi del singolo sono ormai storia.

PERCHÉ LA GUERRA SUL MONTE GRAPPA

Ventinove mesi di battaglie continuative avevano interessato il fronte dell’Isonzo tra il maggio del 1915 e l’ottobre del 1917.

Quel lembo di terra al margine del suolo della Patria dei due eserciti che, tra le vette delle alpi orientali e il Carso, si tinse di tutti i colori della sofferenza, rimarrà a tutti noto specialmente per l’evento che ne caratterizzò gli ultimi giorni di combattimento: la disfatta di Caporetto.

I territori conquistati in undici stremanti offensive e che erano costati la vita a centinaia di migliaia di uomini, nel volgere di pochi giorni, caddero in mano alle truppe imperiali che, quasi stupite per la sproporzione della vittoria, avanzarono in maniera inarrestabile attraverso i vecchi campi di battaglia, fino a raggiungere le fertili campagne padane.

Nelle cantine: vino, salami, grano… una manna tanto necessaria quanto capace di distrarre dalla verità: il Grappa e il Piave stavano tra loro e un esercito di padri, mariti, fratelli, figli di quelle popolazioni già loro prigioniere o prossime a diventarlo. Fu proprio allora che una parola su tutte assunse il massimo valore e senza che questo fosse un ordine: “resistere”.

Da quel momento in poi comincia la storia di un monte divenuto Sacro per tutti coloro che vi combatterono e vi morirono, tutti coloro che si sacrificarono nel compimento del dovere verso i propri camerati e verso i famigliari che passavano la notte a vegliare tra le preghiere, in una parola: verso la Patria.

Storia del Grappa

Cartolina di Giulio Aristide